Ornaghi&PrestinariStille per Out of the box arte-impresa-territorio

Sabato 18 novembre, nell’ambito del progetto Out of the box. Arte - impresa – territorio inaugura a Villa Pacchiani a Santa Croce sull’Arno “Stille”, una mostra di Ornaghi & Prestinari a cura di Ilaria Mariotti. L’esposizione nasce da un percorso di relazione tra gli artisti e il Consorzio Depuratore di Santa Croce sull’Arno, nell’ambito di un progetto più ampio, iniziato nel 2013, fortemente sostenuto dal Comune di Santa Croce sull’Arno e da GALLERIA CONTINUA e Associazione Arte Continua da sempre interessate alla relazione tra arte e territorio e fautrici della necessità di coinvolgere gli artisti in un percorso di riconsiderazione di questioni sociali. Per la quarta volta il progetto è stato premiato dal Bando regionale Toscanaincontemporanea. Il progetto è inoltre realizzato grazie alla collaborazione con Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana, Accademia di Belle Arti di Firenze, con il contributo tecnico di Assoconciatori, Consorzio Aquarno, PO.TE.CO. S.c.r.l., Gruppo Vecchia Toscana S.p.A., Toscana Manifattura, Guardolificio Bieffe S.r.L., Cuoificio Bisonte S.p.A., Ballanza S.r.L. e con il sostegno di Cassa di Risparmio di San Miniato.

Per questa edizione del progetto Ornaghi & Prestinari sono stati invitati a porsi in dialogo con il Consorzio Depuratore quale elemento chiave e metafora per leggere caratteristiche e dinamiche dell’intero territorio che presenta un modello produttivo particolare fatto di piccole e piccolissime imprese del settore concia calzatura che beneficiano le une della presenza delle altre. Unico distretto italiano moda ad avere come specializzazione l’intera filiera produttiva e dove il 4% del fatturato annuo viene investito per ridurre l’impatto ambientale. Oggi, e dopo decenni di investimenti pubblici e privati, quasi il 100% delle acque reflue e delle lavorazioni viene depurato e tutti gli scarti delle lavorazioni (fanghi, cromo etc) vengono riciclati e riutilizzati.

Il sistema circolare distrettuale è nucleo, insieme agli artisti, di questo nuovo progetto, costituito dal Consorzio Depuratore, Aquarno, Consorzio Recupero Cromo, Ecoespanso, attualmente riunificati in un’unica gestione e continuamente rinvigorito nei processi dalle ricerche e nel capitale umano dalla alta formazione garantite da PO.TE.CO.

Tra i più interessanti rappresentanti della giovane generazione di artisti italiani, Valentina Ornaghi e Claudio Prestinari iniziano a lavorare insieme nel 2009. La trasformazione è un tema presente nel lavoro degli artisti. La loro ricerca si interroga anche sui processi di produzione industriale e artigianale che accompagnano l’evoluzione dell’uomo. Nei lavori di Ornaghi & Prestinari è molto spesso presente il concetto di cura e riparazione che rimette in circolo qualità funzionali ed estetiche dell’oggetto in una forma di bilanciamento che restituisce o aumenta il grado di qualità estetica in funzione della perdita apparente di efficienza. Tecniche e tecnologie sono utilizzate dagli artisti quali risultati di un percorso di conoscenza e consapevolezza dell’essere umano, delle sua capacità mentali e intellettuali.

La mostra presenta un gruppo di opere inedite realizzate appositamente per il progetto e in relazione al percorso di incontro e scambio con il Consorzio Depuratore. Il tema dell’acqua, della sua depurazione e re-immissione in un circolo vitale, la sostenibilità delle azioni nel mondo contemporaneo, l’idea di trasformazione, la vita degli oggetti e dei materiali, l’identità dei nostri territori e la riflessione sui processi di trasformazione in atto e ultimo ma non meno importante, l’incontro con tecnologie avanzate di depurazione sono le tematiche sulle quali Ornaghi & Prestinari riflettono in questo progetto espositivo.

All’interno del depuratore l’acqua viene sottoposta ad una serie di trattamenti per restituirla, purificata, al fiume. Stille riflette su concetti associati all’idea di economia circolare in relazione all’ecologia, sul processo circolare come l’utopia della macchina a moto perpetuo. Dall’acqua e dalla sua bonifica, attraverso processi di separazione e filtraggio, vengono estratti materiali che, conseguentemente inertizzati, assumono la conformazione di polveri e grani scuri. Il trattamento delle acque reflue si configura, per gli artisti, come un costante movimento di raffinazione all’interno di condotti e acquai circolari. Un sistema che tiene conto sia del benessere economico del territorio che di quello fisico dei cittadini e dell’ambiente.

Le opere realizzate per la mostra a Villa Pacchiani sono da intendere come un insieme di suggestioni legate a movimento, circolarità, aspetti estetici e caratteristiche fisiche, materiali incontrati durante il percorso. Sculture che si configurano come vasi e bacini: è il caso di Paolina, dove la celebre opera di Antonio Canova (Paolina Bonaparte come Venere vincitrice), viene rielaborata e realizzata in ceramica per diventare una vasca per piante acquatiche. Materiali fragili e domestici, come la ceramica vengono messi a colloquio con il metallo (ferro, acciaio), propri di una produzione industriale ma egualmente figli di processi di lavorazione dove il fuoco, la terra sono indispensabili. A questi materiali si associano i “prodotti” del ciclo di lavorazione del Depuratore e degli altri impianti industriali ad esso collegati e che chiudono il ciclo di bonifica e inertizzazione dei fanghi e dei materiali di risulta che vengono poi reintrodotti nel sistema come materiali per l’edilizia o si rinnovano nel circuito del trattamento del pellame: l’acqua bonificata utilizzata per la realizzazione degli acquerelli che riproducono schemi di comportamento dell’acqua quando incontra un ostacolo e flussi. Oppure gli inerti che, scarti di un processo di lavorazione, acquisiscono nuova vita e si riconfigurano esteticamente nelle sculture che incrociano motivi geometrici a motivi floreali. Il movimento circolare e continuo, l’operosità delle macchine e degli uomini sembra risuonare anche in quel “mocio” fatto di ritagli di pelle appoggiato alla parete, accanto al secchio, così come, utopicamente, un’altra scultura fatta di tubi presente in mostra, garantisce il ricircolo continuo del getto d’acqua. Ciascuna delle opere presenti in mostra, è trattata quale elemento puntuale di un processo, con un suo valore e funzione. Tutte le opere innescano flussi e relazioni le une con le altre, rendono dinamico lo spazio attraverso il movimento e l’attenzione che richiedono e attraverso caratteristiche formali che rimandano ad un fluire continuo di stanza in stanza.

Grazie alla collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Firenze e la Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana sono stati messi a punto percorsi dedicati alla formazione del pubblico, alla formazione dei giovani artisti attraverso appuntamenti diversificati rivolti alle scuole e agli adulti.


Valentina Ornaghi (Milano, 1986) e Claudio Prestinari (Milano, 1984) iniziano la loro formazione universitaria al Politecnico di Milano e si laureano rispettivamente in Disegno Industriale e Architettura. Proseguono entrambi gli studi presso l’Università Iuav di Venezia. Ornaghi & Prestinari hanno partecipato a vari workshops e residenze inclusi quelli alla Fondazione Spinola Banna per l’Arte (Torino, 2011) e VIRViaFarini in Residence (Milano, 2013). Nel 2012, hanno ricevuto il Premio Regione Veneto dalla Fondazione Bevilacqua la Masa (Venezia). Nel 2014, hanno presentato la loro mostra personale “Familiare” alla Galleria Continua (San Gimignano). Nel 2016 hanno partecipato ad Artista x Artista, la prima residenza artistica internazionale a L’Avana (Cuba) e si è tenuta la loro prima mostra personale a New York curata da Vittorio Calabrese, art director di Magazzino Italian Art, presso la New York University – Casa Italiana Zerilli-Marimò. Nel 2017, hanno creato dei lavori in relazione a Giorgio Morandi che sono stati esposti all’interno del MAMbo - Casa Morandi (Bologna). Hanno partecipato a diverse mostre collettive internazionali, sia in spazi sperimentali che istituzionali, tra cui Museum Voorlinden, Wassenaar, 2016; Aguila de Oro, Avana, 2016; Le Centquatre, Parigi, 2015; Palazzo Reale, Milano, 2015; Museo Pietro Canonica di Villa Borghese, Roma, 2015; Biblioteca Ariostea, Ferrara, 2013; Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia, 2012; Zsolnay Cultural Quarter, Pécs, 2012; GMB - Centre for Contemporary Art, Bratislava, 2012; Hamburg Kunsthaus, Amburgo, 2012; KCCC -Klaïpeda Culture Communication Center, Klaïpeda, 2012; La Fabrique, Mountrouge, 2011; Museum of Contemporary Art, Skopje, 2009.